IL PORCELLINO

IL PORCELLINO

Un giorno una bambina ricevette in dono un salvadanaio a forma di porcellino.
Il porcellino aveva un’aria buffa e simpatica, ma al tempo stesso aveva in sé qualcosa di indefinito che gli dava un aspetto un po’ triste e malinconico. La bimba, sia pur allegra per il dono ricevuto, non tardò ad accorgersi dell’aspetto triste del suo salvadanaio Ella iniziò comunque ad utilizzarlo, riponendoci dentro tutti i suoi risparmi. Aveva in mente di utilizzarli l’anno seguente, durante la festa del paese.
Jenny, questo era il nome della bambina, abitava in un piccolo paesino montano, lontano dalla città e dagli sfarzi delle sue vetrine e per lei, così come per tutti gli abitanti del paese, la festa della parrocchia era uno dei pochi momenti di aggregazione e di sicuro era l’unica occasione per vedere insieme tanta mercanzia, tanti venditori e tante luci.
Durante i giorni della festa il paesino cambiava volto: balli, luci, allegria e anche tanta voglia di spendere o se volete di investire i risparmi di un anno in giocattoli, stoffe e altri oggetti di varia natura. Jenny passava molto tempo a immaginare ciò che avrebbe potuto comperare l’anno seguente con i suoi risparmi; ogni occasione era buona per metter via da parte qualcosa e, con il passare del tempo, il suo porcellino diventava ogni giorno più pesante.
Parallelamente però, anche il suo aspetto sembrava diventare sempre più cupo e malinconico; la bimba era un po’ turbata da ciò, ma non riuscendo a dare alcuna spiegazione plausibile a questo fatto, continuava nella sua vita di tutti i giorni.
Intanto la festa della parrocchia si avvicinava sempre di più e Jenny era a dir poco elettrizzata; finalmente i suoi risparmi, frutto di un anno intero di sacrifici e piccole rinunzie, sarebbero stati utilizzati. Già si immaginava in giro tra la gente in mezzo a tante bancarelle, a fare incetta di dolci e giocattoli e il solo pensiero di ciò la rendeva felice.
Proprio nei giorni precedenti la festa la bimba decise di rompere il porcellino e di verificare l’ammontare dei soldini che avrebbe avuto a disposizione per le sue compere. Andò a prendere nel capanno degli attrezzi un martello e tornò pimpante nella sua stanza; ma ecco che dopo aver preso il porcellino, proprio mentre stava alzando il braccio con in mano il martello per aprirlo, si accorse che sulle guance del porcellino, c’era qualcosa che rassomigliava a una lacrima. Non poteva credere ai suoi occhi e al tempo stesso non sapeva più cosa pensare; allora gettò il martello sul letto, si avvicinò al suo salvadanaio e disse: «Dimmi piccolo birbantello, cosa sta succedendo?».
Il porcellino la guardò e con suo enorme stupore, cominciò a parlare: «Mia buona padroncina, io so che tu in questi mesi ti sei accorta dei miei occhi tristi e della mia malinconia, ti chiedo scusa per questo, non l’ho fatto di proposito; con te mi sono trovato bene, il tuo sorriso e la tua allegria sono state per me un bellissimo regalo, però ogni volta, mentre ti guardavo non potevo fare a meno di pensare alla mia sorte; al fatto che prima o poi mi avresti rotto e avresti gettato chissà dove i miei miseri pezzi.»
Jenny era esterrefatta, carezzò il suo porcellino e gli disse: «Non preoccuparti piccolo amico, vedrai troveremo una soluzione».
Durante la notte cominciò a pensare a come avrebbe potuto prendere i suoi risparmi senza fare del male al suo porcellino e continuò per molte altre notti ancora, senza però arrivare ad alcuna soluzione accettabile. Decise allora che avrebbe rinunciato alle sue compere e avrebbe speso solo qualche spicciolo durante i giorni della festa patronale.
Era un po’ seccata per quello che stava accadendo, ma le bastava guardare gli occhi pieni di gratitudine del suo porcellino per tornare ad essere felice e allegra.
Dopo la festa Jenny ricominciò a mettere i suoi risparmi nel suo fido salvadanaio ma, allo stesso tempo, riprese a pensare al modo per poterli poi prendere, magari l’anno successivo prima della festa del paese, senza fare del male al suo amico.
Un giorno vide che sua madre era molto triste e abbattuta, le si avvicinò e le chiese cosa fosse successo. «Piccola mia», le disse la madre, «il babbo è nei pasticci; aveva preso in prestito dei soldi per costruire la casa in cui viviamo, ma non è riuscito a rispettare i tempi per la restituzione del denaro. Se non salderà il debito entro domani sarà arrestato, perderà il suo lavoro e l’usuraio si prenderà anche la nostra casa».
«Posso prendere i soldi che sono nel porcellino», disse Jenny.
La madre sorrise e rispose: «Grazie piccina mia, sono solo pochi spiccioli, non servirebbero a risolvere il problema, tienili pure forse potranno servirci in futuro».
La bimba decise di non dare ascolto a sua madre e andò nella sua stanza per prendere i suoi risparmi. Prese in mano il porcellino e gli disse: «Mio piccolo amico, oggi dovrò proprio romperti, non posso farne a meno; devo cercare di aiutare la mia famiglia che si trova in difficoltà; tu però non preoccuparti, non getterò via i tuoi cocci, li terrò con me e cercherò di rimetterli insieme.»
«Piccola Jenny, hai un cuore grande e la tua bontà sarà ricompensata», rispose il porcellino, «hai sacrificato un pezzo della tua felicità per cancellare le ombre della tristezza dal mio volto e anche adesso che la tua famiglia è in difficoltà, ti preoccupi di una cosa, di un misero oggetto come me; è giunto il momento che io faccia qualcosa per te: prendi il seghetto nella cassetta degli attrezzi e poi taglia la parte superiore di me, quella vicina alla fessura delle monetine».
Jenny obbedì, tagliò delicatamente la parte superiore del porcellino, lo capovolse e fece scivolar giù le monete. A dire il vero le sembrarono un po’ diverse da quelle che vi aveva inserito, ma comunque l’importante era che ci fossero, le mise in un contenitore e corse a portarle a sua madre.
La madre fece un salto di gioia, non poteva credere ai suoi occhi, si trattava di monete d’oro; chiese alla bimba come avesse fatto a entrare in possesso di quelle monete e la bimba le raccontò la storia del porcellino. Le monete servirono a saldare il debito del padre di Jenny, ma non solo, permisero alla piccola famigliola di vivere una vita senza affanni e alla bambina di poter studiare con profitto fino a diventare una brava e valente maestra.
“E il porcellino?” direte voi. Vive ancora sorridente e lieto e vaga per il mondo dei bimbi, divertendosi ogni a tanto a mettere alla prova la bontà dei nostri cuori con qualcuna delle sue simpatiche trovate!

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